Corso Aggiornamento Dirigenti (6h) (e-Learning)

Tutti si sono accorti del problema nel momento del bisogno, il momento dell’incidente, il momento del manifestarsi di una patologia.

E gli infortuni ci saranno sempre, e continueremo a scandalizzarci quando al fine giornale si racconterà di un operario schiacciato, di una caduta mortale da un ponteggio, di un cancro ai polmoni per esposizione continua ad agenti nocivi.

Ma dobbiamo cambiare drasticamente in nostro modo di interpretare il problema: valutare i rischi in un ambiente di lavoro e mettere al sicuro i nostri lavoratori è un dovere morale e civile, prima di essere un obbligo di legge.

La sicurezza riguarda tutti gli ambienti lavorativi, perché la salvaguardia della salute e della vita è una responsabilità a universale.

E dobbiamo sentirci al sicuro non solo sotto una gru con carichi oscillanti, ma anche mentre prendiamo il caffè nella nostra agenzia immobiliare, o mentre usiamo i bagni della nostra banca.

Il rischio zero sul lavoro non esiste, ma quello che vedremo è come ridurlo attraverso misure di sicurezza che vedremo anche in dettaglio.

Gli incidenti sul lavoro non sono soltanto quelli gravi immortali, ma la maggior parte degli incidenti sono quelli che causano un infortunio che può avere diverse conseguenze, gravi, meno gravi, temporanee o permanenti.

E poi ci sono i rischi di cui le anche ci accorgiamo così facilmente, perché siamo abituati sul posto di lavoro a convivere con sostanze e apparecchiatore di uso comune e normale.

Considerare la valutazione dei rischi come un costo è per un imprenditore una sconfitta in partenza, qualunque sia la sua attività.

Organizzarsi per tempo: se ancora non lo abbiamo fatto, facciamolo subito.

Programmare la prevenzione e ridurre i rischi non perché ci ho impone la legge, ma perché vogliamo tornare a casa, sani e salvi dopo una giornata di lavoro.

Noi e chi con noi lavora.